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Buona giornata a tutti,
Oggi invece si parla delle malattie che potrebbero avere, approfondimenti su accoppiamenti e riproduzione.




Patologie più frequenti e possibili rimedi
Il criceto allevato in casa, e più debole di quanto possa essere in natura perché in cattività non avviene la selezione naturale. I primi sintomi delle malattie si vedono facilmente, il criceto perde appetito, la bestiola rimane appallottolata con le orecchie ritte in atteggiamento d’allarme, il pelo è irto, soprattutto attorno al muso, in tal caso bisogna portare la gabbia lontano dalle correnti d’aria in un luogo molto aerato e caldo e lasciare l’animale molto tranquillo. Se dopo qualche giorno non migliora e meglio chiamare un veterinario (Specializzato in piccoli animali). Queste sono alcune delle malattie più comuni che colpiscono i criceti:
Ascessi
Sintomi: infezioni purulente dovute a punture d’insetti o a ferite infette.
Cura: lavare spesso le ferite con acqua ossigenata a 10 volumi e disinfettarle con soluzioni iodate; nel caso di grossi ascessi occorre applicare cataplasmi di pomata all’ittiolo per farli suppurare meglio
Caduta del pelo
Sintomi: dipende da due fattori, mancanza di vitamine o età avanzata.
Cura: se la causa è la mancanza di vitamine bisogna migliorare l’alimentazione,, dando al criceto insalata, molta frutta, e riducendo gli amidi, dobbiamo aggiungere nell’acqua vitamine e qualche goccia d’olio di fegato di merluzzo.
La caduta del pelo può dipendere anche da un fungo della pelle che fa cadere velocemente il pelo, il poco pelame che resta rimane ispido. Questo malattia è portata dal “fungo Rosina” Per i criceti comuni, possiamo applicare una soluzione rossastra chiamata Eosina, mentre per quelli russi possiamo usare il “latte dermatologico Pevaril”
Stitichezza Può derivare da un’alimentazione sbagliata. Cura:Sostituire l’acqua con succo di pomodoro, dare molte verdure e nei casi più gravi, anche olio di vasellina da 0,5 a 1 cm3 , finché le funzioni intestinali non riprendono regolarmente.
Diarrea Mal della coda Bagnata (potenzialmente mortale)
Causa:Può essere provocata da cambiamenti di temperatura, da infezioni intestinali (E. COLI) o da un’alimentazione sbagliata.
Cura:Lasciare l’animale a digiuno per 24 ore. Togliere l’acqua e nutrirlo con una pasta di riso ed avena o con riso crudo due volte al giorno Durante la malattia tenere pulita la gabbia.
Raffreddore I criceti sono molto sensibili ai cambiamenti di temperatura.
Sintomi:La bestiola raffreddata sta appallottolata su se stessa e respira con difficolta, ha spesso il muso sporco per mucosità viscose e giallastre.
Cura: Proteggere la gabbia da eventuali correnti d’aria, curare l’esemplare lavandogli il muso con acqua calda, nutrire l’animale con frutta e verdura, aggiungendo nell’acqua di bevanda delle gocce di vitamina C All’occorrenza è utile la somministrazione d’antibiotici
Scabbia
Sintomi:Oggi è una malattia assai rara , se è contratta può compromettere seriamente la vita del criceto, si manifesta con l’apparizione di piccole bolle, contenenti una materia viscosa, queste bolle compaiono sui padiglioni auricolari , sulle zampe e sul muso.
Cura:È necessario l’intervento del veterinario.



L’Accoppiamento
Ogni accoppiamento dura circa 20 secondi. Si consiglia di lasciare insieme i due criceti fino al termine del calore, Se i due soggetti si dividono prima, si corre il rischio che la criceta non rimanga gravida, perché, anche se gli accoppiamenti ci sembrano molti, devono avvenire fino al termine del calore, non sarà difficile capire quando dividerli, al termine dell’estro, la femmina torna ad essere aggressiva e attacca il compagno, è questo il momento di dividerli.

So che a qualcuno potrebbe fare schifo o altro, ma per capire se i vostri criceti si stiano davvero accoppiando ecco un video che ve lo mostra: VIDEO (clicca sopra). Come vedete il criceto maschio dopo si lava! Come sono puliti!!!
La gravidanza
Durante questo periodo, la femmina entra in uno stato di perenne agitazione, che è comprensibile, perché dopo appena 16 o 18 giorni, questa infatti è la durata della gestazione, la più breve di tutti i mammiferi, a parte i marsupiali, arrivano i piccoli. Durante questo periodo, dobbiamo curare in modo particolare l’alimentazione della neo mamma, per evitare forme complete o parziali di cannibalismo, fornendogli oltre al consueto miscuglio di semi, molti alimenti d’origine animale e pane bagnato nel latte. Se l’accoppiamento ha avuto successo, dopo dieci giorni, noteremo due rigonfiamenti ai lati della pancia. È questo il momento più delicato, in cui bisogna evitare di prendere in mano la criceta, se è necessario (per esempio per pulire la gabbia) dobbiamo farlo con delicatezza ponendo una mano sotto il ventre e sollevare il criceto con il muso rivolto verso il nostro polso. Dal decimo giorno in poi è necessario SEPARARE IL MASCHIO IN UN'ALTRA GABBIA. I movimenti della bestiola, si fanno sempre più lenti, passa sempre più tempo nel nido. Il giorno del parto, la femmina diventa particolarmente nervosa, aggredendo anche il padrone, ma non ci dobbiamo preoccupare se cammina continuamente da una parte all’altra della gabbia perché questo l’aiuterà per il parto. Come nido la casetta va benissimo, ma se la criceta non la usa, partorirà nel suo solito angolo dentro al nido, anche se esposta agli sguardi. Qualche giorno prima del parto dobbiamo pulire accuratamente la gabbia fornendo molto materiale alla femmina perché si costruisca un comodo nido (EVITATE ASSOULUTAMENTE l'ovatta poiché potrebbe ingurgitarla ed incorrere in blocchi intestinali o soffocamento) in grado di accogliere sia la madre sia i piccoli.
Il parto e l’allevamento dei piccoli
Il parto avviene generalmente di notte e dura non più di un quarto d’ora. Subito dopo la nascita del piccolo, la madre recide il cordone ombelicale, lo libera dagli involvi fetali, li ingerisce, con la lingua, gli pulisce la bocca e il naso evitando che il suo piccolo con le prime respirazioni, ingerisca del liquido e del muco morendo soffocato. Sempre per mezzo della lingua gli pratica un massaggio che serve ad attivare la circolazione sanguina, subito dopo questa razione di leccate, il cucciolo si attacca ad una mammella mentre la madre ripete tutti i suoi compiti con il prossimo criceto, queste operazioni si possono ripetere per 10 - 14 piccoli nelle femmine non al primo parto. Dopo la nascita dell’ultimo cucciolo avviene l’espulsione della placenta che viene mangiata dalla criceta, e che, grazie al suo contenuto ormonale fa iniziare la produzione lattea, dopo aver ingerito la placenta, la madre ripulisce bene il nido. I piccoli appena nati non sono belli, sono pelati, di colore rosa, pesano circa 2 gr. Hanno occhi e orecchie chiusi.
Come dobbiamo comportarci noi durante l’allevamento dei piccoli? Per prima cosa, non possiamo essere curiosi, ogni nostra interferenza non fa che innervosire la mamma, mettendola in agitazione. Una criceta insicura, può arrivare a mangiare la sua prole. Il cibo deve essere somministrato dalla persona che ha più confidenza con i criceti, non dobbiamo ASSOLUTAMENTE toccare i piccoli prima del decimo giorno di vita. Le pulizie della gabbia, vanno fatte solo dopo l’apertura degli occhi dei cricetini.
Lo sviluppo dei piccoli:
-A 5 giorni di vita inizia a spuntare il pelo
-A circa 15 giorni i piccoli aprono gli occhi e cominciano a correre
-A 25-28 giorni è finalmente giunto il giorno di separarli dalla madre
-A 50 giorni i giovani criceti sono già in grado di riprodursi, quindi per evitare accoppiamenti fra consanguinei (con lo stesso sangue), divideremo i soggetti a seconda del sesso.
La madre può accoppiarsi di nuovo ad un mese dal parto precedente, ma è meglio aspettare di più per dare modo al criceto di riprendersi completamente.

Riproduzione
Se abbiamo deciso di fare riprodurre i nostri criceti dobbiamo seguire delle semplici regole:
-Dobbiamo essere certi che non siano consanguinei
-Dobbiamo disporre di almeno 3 gabbie (il maschio, dopo esser certi che abbia fecondato la femmina, deve essere diviso in un'altra gabbia, lontano dalla femmina, PRIMA del parto, per due motivi: 1. La femmina verra' rifecondata e rischierebbe di morire avendo due gravidanze consecutive; 2. Il maschio potrebbe uccidere i cuccioli. E dopo circa 25 giorni, i cuccioli devono essere sessati e divisi per sesso, per evitare gravidanze tra consanguinei)
-La femmina da fare accoppiare non deve avere meno di tre mesi
-Basta un maschio ogni cinque femmine
-Dopo una maternità soprattutto se numerosa, dobbiamo concedere alla femmina, un periodo di riposo di almeno un mese o più a seconda delle sue condizioni fisiche.

Il criceto

Buongiorno a tutti (se sera, buonasera),
Questo sito parlerà di criceti (come curarli, le varie razze ecc…).
Prima di tutto impariamo a capire chi o che cosa è un criceto.




Le specie più conosciute sono il criceto siriano o criceto dorato e i criceti nani russi , rappresentati da più specie: il criceto nano russo di Campbell , il criceto nano russo siberiano o Winter White ed il criceto nano di Roborovskij. Tutte le specie precedenti sono comunemente usate come . Più di recente si stanno diffondendo nel mercato italiano altri criceti, come il criceto cinese.

Allevamento

I criceti sono dei piccoli animali domestici notturni. Sono onnivori e si cibano anche delle loro feci perché sono coprofaghi. Alcune razze possono vivere in coppia dello stesso sesso, se abituate a stare insieme da piccola età. Altri in coppia proprio non ci possono stare poiché i criceti sono animali solitari e determinano in poco tempo il loro territorio. L’unica razza di criceti che può vivere pacificamente con il suo opposto è il Roborovskij, che addirittura assiste al parto della “moglie” e accudisce i propri figli.

Anche se di sesso opposto, alcuni criceti dopo un po’ possono anche litigare e per questo si deve essere sempre pronti a separare i due.

Riproduzione e longevità


I criceti vivono tra i due e i tre anni, ma in natura possono arrivare anche a 5 anni di vita; per questo, i criceti tendono a crescere sessualmente maturi già a partire da 1 mese (ma dipende dalla razza, perché potrebbero metterci anche più di un mese) dalla loro nascita. La gravidanza dura dai 16 ai 20 giorni e bisogna essere pronti a tenere dai 5 ai 14 cuccioli: per il primo mese dopo il parto è indispensabile separare maschio e femmina, infatti il maschio potrebbe tentare di uccidere i propri cuccioli, per far sì che la femmina vada nuovamente in calore. Durante l'allattamento la femmina non deve essere disturbata e la sua abitazione deve essere posta in un luogo tranquillo; se la femmina dovesse sentirsi minacciata dall'esterno, potrebbe mangiare i piccoli appena nati. Durante lo svezzamento va nutrita con cibi ricchi di proteine per favorire la produzione di latte (ottimo il tuorlo d'uovo sodo). I piccoli che appaiono per i primi giorni di colore rosa, alla nascita sono ciechi, con gli occhi chiusi e sono senza pelo ma hanno già i denti; a 2 giorni incominciano a mettere su uno strato di peluria, a 5 il pelo è totalmente formato, a 10 giorni i piccoli aprono gli occhi e incominciano a girare per la gabbia, a circa 15 giorni iniziano a mangiare anche cibo solido ma hanno ancora bisogno di essere allattati. Dopo tre settimane i cuccioli sono completamente svezzati; soltanto allora si potranno toccare ma prima evitare assolutamente ogni contatto: la mamma potrebbe non riconoscere il piccolo a causa dell'odore che abbiamo lasciato toccandolo. Se proprio necessario (ad esempio nel caso che un piccolo si allontani inavvertitamente dal nido e la madre non lo recuperi) spostarlo molto delicatamente indossando un guanto sterile da chirurgo, oppure adoperare un cucchiaino.



Distinzione sesso
I criceti si distinguono grazie alla posizione dei genitali. Nelle femmine i genitali sono più vicini all'ano, mentre nel maschio la distanza ano-genitale e di più.



A sinistra un Maschio e a destra una Femmina.


Habitat
Possono essere tenuti in apposite teche in plexiglass espandibili con tubi e accessori, in terrari dalle pareti di vetro o in alternativa in gabbie a maglie strette (meno di 1 cm tra sbarra e sbarra) per evitare che fuggano o restino incastrati con le zampe. Sono soliti infilarsi negli anfratti più reconditi (per esempio tra la ruota e la parete della casa) ma non avendo un gran senso delle proporzioni e dello spazio, può restargli difficile uscirne. È opportuno quindi accertarsi che non si creino intercapedini troppo strette al momento di disporre gli arredi. È essenziale la presenza di una ruota perché si mantengano fisicamente in salute e di una tana per dormire. Tuttavia la sola ruota può diventare alienante se non hanno altro modo di sfogarsi. Occorre quindi fornirgli anche altri accessori per creare dei percorsi all'interno della casa (anche l'anima del rotolo della carta igienica può andare bene se non si vuole spendere, a patto di cambiarla periodicamente); sarebbe inoltre opportuno far girare quotidianamente il proprio criceto in una stanza assente da ogni tipo di cavo elettrico e piccoli anfratti, sarebbe un ottimo modo per tenere il criceto in allenamento e per un suo cambio di routine.
Sono da evitare i seguenti prodotti:
cotone per foderare il nido (può causare amputazione degli arti, e se ingerito blocchi intestinali e morte per soffocamento), compreso il cosiddetto "cotone per criceti" che si trova in commercio
elementi in legno di cedro o di pino che causano problemi respiratori
Il materiale migliore da dare al criceto affinché possa foderarsi il nido è la carta igienica bianca, non profumata né decorata da disegni od altro. Va data al criceto in pezzi non troppo piccoli né troppo grossi (circa 4 centimetri quadrati). Non allarmarsi se il criceto sembrerà divorarla immediatamente: in realtà la sta ponendo temporaneamente nelle guance, dalle quali la estrarrà non appena recatosi nel nido o nel punto in cui ha intenzione di costruirselo.

Dentatura
I criceti hanno una dentatura definitiva già da appena nati. Hanno due incisivi anteriori che appaiono di un colore giallastro e crescono per tutta la vita ma la loro lunghezza rimane stabile grazie all'uso reciproco. Invece ci sono tre molari posteriori che non crescono per tutta la vita e una volta caduti non crescono più.



Alimentazione
L'alimentazione è fondamentale per assicurare una vita lunga al proprio criceto; l'alimentazione sbagliata è la prima causa di morte prematura del criceto. Per il benessere del criceto bisogna assicurarsi che esso abbia sempre disponibile una buona quantità di cibo, sia per assecondare la sua tendenza ad accumulare, sia per evitare che possa rimanere senza; il criceto ha infatti un metabolismo molto accelerato, se privato di cibo può morire in breve tempo.



Cibi consigliati
Semi: girasole (con parsimonia, essendo molto grassi), orzo, avena, soia, grano
Frutta: uva, ciliegie, albicocche, mela, fragole, pere, prugne, noci e mandorle
Verdure: tutti i tipi di insalate, carote, pomodori, finocchi e piselli con baccello; anche la verdura cotta va bene
Erbe: erbe medicinali, trifoglio bianco e rosso
Uovo sodo (in quantità minima, non più di una volta la settimana)
Tutti questi alimenti devono essere forniti sconditi ed a temperatura ambiente. Frutta e verdura devono essere sempre presenti: di fatto il criceto prende i liquidi necessari solo da esse o quasi.


Cibi sconsigliati
Fagioli (qualcuno sostiene che per loro siano velenosi, sebbene non vi sia alcuna dimostrazione o evidenza scientifica)
Cavoli, cavolfiore, asparagi (rendono l'urina maleodorante)
Barbabietole (arrossano l'urina)
Cioccolato (danneggiano il fegato e possono provocare disturbi all'apparato gastrointestinale)
Foglie di gelso (possono portare alla stitichezza).
Prodotti derivati da cereali: pasta cruda, pane e pane tostato (il criceto li priviligerebbe nella propria alimentazione, fino ad arrivare a blocchi intestinali).
Arance e mandarini (acidi, possono creargli problemi intestinali).
Qualcuno consiglia carne magra cotta in moderata quantità: è bene tenere presente che si tratta di un roditore, non ne ha bisogno. Si può comunque dare, in modiche quantità, privilegiando quella bianca.
Assolutamente da evitare il mangime estruso, tipo quello che viene dato ai conigli, quasi sempre presente nelle confezioni commerciali di preparati per roditori. Spesso è di pessima qualità, non essendo per animali dedicati all'alimentazione umana e come tale non è controllato. È pieno di antiossidanti (in particolare il BHT) allo scopo di evitare cattivi odori e deperimento del mangime, senza pensare al benessere del criceto. Spesso il mangime estruso è causa di forte reazioni allergiche.
Per i latticini e lo yogurt, il discorso è diverso: in piccole quantità e non tutti i giorni sono accettabili, soprattutto formaggi stagionati o yogurt magro. Si dovrebbero evitare quei formaggi (così come gli altri prodotti in genere) che, essendo troppo appiccicosi, si possono attaccare alla sacca guanciale rendendo difficile per il criceto estrarli dalla stessa.

Lettiera
Esistono lettiere apposite per criceti composte da materiali naturali, vegetali o minerali, biodegradabili come il tutolo di mais, però poco efficace a trattenere i cattivi odori. Sono da evitare lettiere polverose o aromatizzate (l'odore danneggia l'olfatto degli animali). Le lettiere per gatti possono essere utilizzate, sono particolarmente efficaci per i cattivi odori. La carta (purché non inchiostrata o intrisa di sostanze chimiche) non è un materiale inadatto, tuttavia andrebbe cambiata tutti i giorni. Noterete che il criceto tende spesso a fare i propri bisognini liquidi nello stesso punto della gabbia: sfruttando questa tendenza innata, con un po' di pazienza si può riuscire ad abituare il criceto a fare i propri bisognini liquidi all'interno di una vaschetta, purché di dimensioni adatte, con i bordi sufficientemente alti e di dimensioni adatte a contenere il criceto; procuratevene una e mettete la lettiera solo lì dentro: la maggior parte dei criceti comincerà col tempo a fare i propri bisognini liquidi solo nella vaschetta, con miglioramenti notevoli in termini di igiene.
Alla lettiera si può aggiungere del fieno apposito per piccoli roditori. Per il fieno va effettuata la stessa operazione di controllo eseguita per la lettiera. Va disposto in alcuni punti del pavimento dell'abitazione, in particolare negli angoli e nelle vicinanze del nido o al suo interno.